
Buon compleanno Antonio.
Il 15 maggio Antonio avrebbe compiuto 36 anni.
Ogni giorno con la Fondazione ci impegniamo per continuare a dare forma viva alle sue idee e portare avanti la sua voce, attraverso le nostre voci e il nostro impegno. Ma il 15 maggio, nel giorno del suo compleanno, sentiamo ancora più forte la responsabilità di farle risuonare. E allora torniamo lì dove lui era più vivo: in radio, tra le parole che raccontano e uniscono, con il mezzo che amava di più. E in piazza, tra le persone per confrontarci e scambiare idee.
Il 15 maggio nella mattinata si è svolta, come ogni anno, la maratona radiofonica “Non Fermiamo Questa Voce”, realizzata in collaborazione con Raduni ed Europhonica. Una lunga staffetta tra radio universitarie – tra cui Sanbaradio, Radio IULM, UMG Web Radio, Radio 6023, Radio Frequenza e FuoriAulaNetwork – che hanno intrecciato voci, esperienze e generazioni diverse. Studenti, giornalisti, docenti, istituzioni, ascoltatori e amici si sono alternati in diretta per costruire un racconto collettivo, vivo e appassionato, uniti dal desiderio comune di ricordare Antonio Megalizzi facendo risuonare ancora una volta le loro voci. Il ricordo si unisce anche a quello del collega Bartosz Orent-Niedzielski.

La diretta si è aperta alle 9:00 dagli studi di Sanbaradio a Trento, con un dialogo tra il giornalista di RAI Radio2 Massimo Cirri e la docente dell’Università di Trento Luisa Antoniolli. Un confronto profondo e stimolante sul valore della radio come spazio di partecipazione e sulle sfide che l’Unione europea deve affrontare oggi – temi che erano al cuore dell’impegno di Antonio.
Come Fondazione, abbiamo contribuito, inoltre, con alcuni contenuti originali, realizzati insieme ai nostri volontari.
Tra i contenuti che abbiamo curato come Fondazione, c’è anche una riflessione a più voci sul Corpo Europeo di Solidarietà. Il punto di partenza è una diretta del 2016 condotta da Antonio insieme a due colleghe di Europhonica, da cui siamo ripartiti per raccontare che cosa sia diventato oggi questo programma europeo, e come continui a offrire opportunità concrete ai giovani. Antonella e Sara hanno spiegato con chiarezza cosa rappresenta oggi il Corpo Europeo di Solidarietà, mentre Eleonora ha raccolto e condiviso l’esperienza di una ragazza che sta partecipando attivamente al progetto. Un modo per continuare a raccontare a partire dalla voce di Antonio.
Abbiamo poi proposto un racconto corale dedicato al Progetto Ambasciatori, che da anni porta la voce di Antonio nelle scuole italiane: lo abbiamo fatto grazie al lavoro di Gianluca e Clara, e alle testimonianze di chi oggi continua quel cammino con impegno e convinzione. La Fondazione ha preso parte anche alla diretta di Europhonica con il contributo di Caterina Moser, referente del Progetto Ambasciatori, e con Radio IULM grazie all’intervento della presidente Federica Megalizzi.
In piazza, tra le persone.
Nel pomeriggio ci siamo spostati in Piazza Duomo, a Trento, dove è in corso la Piazza del Volontariato. La piazza è diventata spazio di incontro, dialogo, memoria. Abbiamo incontrato persone di ogni età: chi conosceva già Antonio e ha voluto condividere un ricordo; chi lo ha scoperto per la prima volta e ha voluto sapere di più; chi ha semplicemente scelto di fermarsi, ascoltare, parlare.
Abbiamo raccontato le attività della Fondazione, i progetti con le scuole, le formazioni, il lavoro degli Ambasciatori. E abbiamo ascoltato. Perché anche questo è un modo per ricordare Antonio: condivisione, curiosità, apertura. Anche senza microfoni, anche senza una scaletta da seguire, la sua voce risuona nei dialoghi semplici, nello scambio tra persone, nella partecipazione.
Grazie a chi ha passato un pezzo di giornata con noi e a chi ogni giorno tiene viva la voce di Antonio.
