Parlare di UE nelle scuole: il Progetto Ambasciatori al Liceo Talete

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Il racconto di Mattia Verriello, ambasciatore per l’edizione 2022/23.

Per chi è nato nei primi anni duemila, per chi è nato dalla parte più fortunata del mondo, per noi giovani della cosiddetta Generazione Z figli della globalizzazione, dell’interculturalità, delle frontiere aperte, delle libertà garantite è spesso difficile riconoscere il valore e il privilegio delle condizioni in cui viviamo. Da un lato questo rappresenta senza dubbio un problema. Tuttavia, dall’altro, è sinonimo del successo di un prezioso progetto quale è l’Unione europea. Parlare di UE significa parlare di democrazia, pace, diritti, uguaglianza. Quindi, significa avere consapevolezza di ciò che ci permette di vivere in una realtà migliore rispetto a quella che hanno dovuto affrontare i nostri nonni.

Significa riconoscere il valore delle libertà, della pace, della prosperità e impegnarsi affinché questi traguardi non vengano mai dati per scontati. Impegnarsi affinché non si possa più tornare indietro. Poter discutere di tutto questo con ragazzi poco più giovani di me è stata un’occasione preziosa, perché mi ha dato ancora una volta l’opportunità di constare come sia vero che spesso diamo per scontate determinate conquiste, ma di quanto basti davvero poco per individuarne nuovamente l’importanza.

I ragazzi e le ragazze della 5° A del Liceo Talete di Roma hanno compreso fin da subito di dover trattare temi non sempre semplici ma che li riguardano da vicino, più di quanto potessero pensare. I tre incontri del Progetto Ambasciatori sono stati momenti di coinvolgimento, approfondimento e curiosità nei confronti delle tematiche a cui Antonio Megalizzi teneva di più.
Il percorso con loro è iniziato con le parole del Manifesto di Ventotene: “La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà” ed è proseguito alla scoperta di quelle che sono le radici storiche e politiche della nascita dell’Unione.

Insieme, abbiamo capito cos’è l’UE, come funziona, cosa “fa per noi” e infine abbiamo provato a immedesimarci nei panni di chi ogni giorno ha l’onere e l’onore di rappresentare i cittadini e le cittadine in quello che è il tempio della democrazia: il Parlamento europeo. Per gli studenti del liceo romano si è trattato di confrontarsi con tematiche in parte nuove, in parte ostili ma sicuramente preziose. È emerso come a discapito di quanto venga spesso affermato, i mezzi di informazione multimediale più tradizionali, come la TV, restino un punto di riferimento importante, soprattutto per i contesti familiari. Si è avuto modo di capire qual è la struttura che permette all’UE, realtà percepita come lontana e rigida, di funzionare. Attraverso questa analisi, di riflesso, abbiamo potuto anche osservare il sistema istituzionale del nostro Paese, l’importanza del voto democratico e quanto questo possa avere impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini e delle cittadine del domani. Ma soprattutto, abbiamo avuto modo di calare nella concretezza delle nostre vite, delle loro vite, ciò che, come si è detto inizialmente, rappresenta qualcosa di scontato e garantito. Quindi, per la prima volta hanno avuto l’occasione di parlare di stato di diritto come condizione irrinunciabile e indiscutibile per essere paese membro dell’Unione. Poiché, non c’è spazio nell’Unione per chi non rispetta i più basilari requisiti democratici di divisione dei poteri. Non c’è spazio, per esempio, per i paesi che si dichiarano aree “LGBT+ free”. Non c’è spazio per chi non considera innocente un cittadino fino a condanna definitiva.

L’emozione più grande è stata vedere nei loro occhi, riscontrare nei loro interventi, ascoltare nei feedback della loro insegnante come tutto ciò su cui a più riprese avevamo concentrato la nostra attenzione stesse trovando un posto importante nelle loro menti e nei loro cuori. I ragazzi e le ragazze della 5° A hanno dimostrato che siamo, sono, la generazione che maggiormente può beneficiare di grandi opportunità seppur in un tempo pieno di insidie.

“L’Europa è il nostro destino, la vera chiave del nostro futuro” come ha ricordato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli nel discorso in occasione del conferimento della Laurea Honoris Causa ad Antonio Megalizzi. Un discorso profondo e toccante che insieme abbiamo ascoltato nel nostro ultimo incontro e che i ragazzi e le ragazze hanno accolto con occhi commossi ma pieni di speranza, pronti ad afferrare quella bandiera a sfondo blu e dodici stelle gialle un po’ più consapevoli di cosa significhi essere cittadini europei.

a cura di Mattia Verriello