
Non fermiamo questa voce
Non fermiamo questa voce. È il nome della maratona radiofonica di 24 ore promossa in collaborazione con Raduni e Europhonica, che si terrà durante tutto l’arco della giornata dell’11 dicembre 2020, in occasione del secondo anniversario dell’attentato dell’11 Dicembre 2018 avvenuto ai mercatini di Natale a Strasburgo, nel quale persero la vita Antonio Megalizzi e il collega Bartosz Orent-Niedzielski. L’iniziativa ha l’intento di ricordare Antonio e tenere viva la sua memoria e sarà trasmessa in diretta sulle emittenti del circuito RadUni, la rete delle radio universitarie italiane.
Il 14 dicembre, invece, la Fondazione Antonio Megalizzi promuove sui social l’iniziativa #antonioperme e l’immagine di Antonio verrà proiettata sulla Torre Civica a Trento.

11 dicembre 2020 – La maratona radiofonica Non Fermiamo Questa Voce
Nella maratona saranno raccolti i contributi ed alcune delle dirette organizzate da Antonio Megalizzi durante il suo periodo di lavoro ad Europhonica con lo scopo di raccontare le attività del Parlamento Europeo ed approfondire le tematiche di attualità politica, economica e culturale europea. Si potrà anche ascoltare ‘’Cielo d’Acciaio’’, il racconto di Antonio Megalizzi registrato nel 2019 dalle sue colleghe e dai suoi colleghi della redazione italiana di Europhonica. Il racconto parla di un missile che prende vita e si scopre buono, sensibile ed empatico verso il mondo, e che realizza solo alla fine della sua corsa nel cielo che il suo obiettivo è quello di distruggere vite umane. Verranno, inoltre, trasmessi alcuni contributi su tematiche care ad Antonio, come la comunicazione, il giornalismo e la politica europea, realizzati da chi fin dall’inizio supporta la Fondazione, in primis gli enti che ne fanno parte.
14 dicembre – #Antonioperme
In data 14 Dicembre 2020, il Comune di Trento proietterà sulla Torre Civica in piazza Duomo a Trento l’immagine di Antonio realizzata da Mauro Biani.
La Fondazione, lo stesso giorno, inviterà gli utenti su Twitter e Instagram a pubblicare un’immagine, un ricordo o un pensiero su Antonio con l’hashtag #antonioperme per poter condividere insieme la giornata.
Desideriamo concludere con uno stralcio del racconto ‘’Cielo d’Acciaio’’ affinché già da ora Antonio possa farci riflettere su quanto le parole siano armi mortifere quanto i missili ed altri strumenti bellici quando utilizzate per creare discorsi ideologici radicali.

‘’Più mi avvicino e più prendo velocità. La cosa mi preoccupa.
Inizio a tremare. Sento un caldo infernale provenire dal mio interno, come se stessi già bruciando. Spegnetemi amici! Ho bisogno di voi! Mi sentite?
Vedo le case del paese a pochi metri da me. Devo capire come arrestarmi, altrimenti rischio di fare male a qualcuno.
Ragazzi? Mi spegnete? Sto finendo contro delle case! Rischio di fare qualche danno!
Perché nessuno mi sente? Dove sono finiti tutti?
Eppure fino a dieci minuti fa dovevo salvare il mio paese, dovevo mettere al sicuro il mondo. Al sicuro da cosa poi? Non ce l’hanno mai spiegato.’’
da “Cielo d’acciaio” – Antonio Megalizzi
