Le mille facce della comunicazione, la mia esperienza al Media Contest

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Il racconto di Ilaria Bionda, che ha iniziato con la Fondazione un percorso esperienziale durante il Media Contest realizzato nell’ambito del Festival Agenda 2030.

Mi ritrovo spesso ad essere catturata da opportunità che mi offrono qualcosa di nuovo da imparare o modalità interessanti per approfondire gli ambiti che già conosco. E cerco di coglierne il più possibile, con entusiasmo, perché ritengo che tutto possa essere utile a vedere e interpretare il mondo in maniera diversa, e più ricca.

A Trento, tra le varie opzioni di questo tipo, mi sono imbattuta nel Media Contest di Tempora ODV, nuova “versione” del precedente Contest di giornalismo partecipativo, consigliatomi da diverse persone. Ho compilato l’iscrizione senza esitare, incuriosita dall’interessante programma di incontri – tra ottobre e dicembre – sulle varie sfaccettature del ricco mondo della comunicazione, oltre che dall’opportunità di un percorso esperienziale.

Tra le forme più “tradizionali” sono rientrate le lezioni sull’informazione televisiva e sulla comunicazione radiofonica. L’incontro relativo al giornalismo televisivo è stato per me di grande impatto, poiché sentire raccontare in prima persona come si effettuano i servizi dei telegiornali e, soprattutto, le inchieste sul campo, è stato un modo per vedere da dietro le quinte come funziona quella che definirei la prima modalità di giornalismo che ho avuto modo di approcciare da bambina, davanti alla tv. Ho trovato particolarmente interessante anche la lezione riguardo la comunicazione radiofonica, poiché è stato un modo di entrare più in profondità in questo mondo che avevo già avuto modo di conoscere, purché superficialmente, per la mia tesi triennale.

Di particolare stimolo, per me, sono state le lezioni relative a riprese e montaggio video e ai podcast. I video risultano, al giorno d’oggi, un metodo essenziale per comunicare e fare giornalismo: approfondirne le tecniche di realizzazione e montaggio è stato interessante, anche nell’ottica futura di multimedialità dei contenuti. I podcast per me, invece, prima della lezione inaugurale del Media Contest, erano pressoché un mondo sconosciuto. Sapevo dell’esistenza di questa nuova modalità di divulgazione e di ascolto, ma non ne avevo mai esplorato le potenzialità. Grazie all’approfondimento, invece, ho cominciato ad ascoltarne alcuni – di cui adesso non posso più fare a meno – e ho compreso quanto nel mare magnum della comunicazione l’adattamento agli strumenti in evoluzione sia indispensabile.

Incentrate su altre nuove modalità di comunicazione sono state le lezioni di Storytelling e scrittura web, Social media management e Digital media design. Nonostante queste siano aree della comunicazione che personalmente avevo già avuto modo di sperimentare, ho apprezzato il modo in cui i formatori hanno reso interessanti gli argomenti, permettendomi di arricchire ulteriormente le mie conoscenze e competenze in ambito, anche tramite gli esercizi pratici. Anche il Project Cycle Management non era una disciplina per me del tutto nuova, ma il confronto tra le idee dei e delle partecipanti mi ha fornito nuovi spunti di riflessione.

Così come ho sicuramente imparato qualcosa di nuovo dalla lezione di Personal Branding. Non avevo mai avuto occasione di cimentarmi in questa disciplina, ma nel mondo odierno è sempre più crescente la necessità di “sapersi comunicare” oltre che di saper comunicare e approfondire, anche se solo in due ore, le varie tecniche è stato molto stimolante. Anche il Data Journalism, prima del Media Contest, era per me un mondo sconosciuto, di cui avevo solo sentito parlare di sfuggita. È stata un’interessante scoperta, poiché mi ha permesso di introdurmi a un modo oggigiorno indispensabile – anche se più “tecnico” – di fare giornalismo.

Infine, ultima non di certo per importanza, cito l’interessantissima lezione riguardo il tema Comunicare la disabilità. Anch’esso non è stato un argomento per me nuovo, ma vorrei descrivere la lezione con una sola parola: “emozionante”. I due formatori hanno saputo esprimere nel profondo l’importanza di una giusta comunicazione della disabilità. Da questa lezione ho inoltre tratto ispirazione per l’elaborato finale del contest che, per sperimentare modalità di espressione e comunicazione diverse da quelle a cui sono abituata, avrà il formato di podcast.

Sperimentare è anche la parola che pongo al centro della mia esperienza di percorso esperienziale presso la Fondazione Megalizzi, appena iniziata ma già ricca di spunti interessanti. Sono proprio entusiasta e curiosa di vedere cosa mi porterà a scoprire questo percorso, passo dopo passo.

a cura di Ilaria Bionda