COP 29: i negoziati sui finanziamenti per il clima
Alla Cop29 di Baku, l’Unione europea ha rinnovato l’impegno a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e a ridurre le emissioni di almeno il 43% entro il 2030. L’evento annuale che si è tenuto a Baku in Azerbaijan dall’11 al 22 novembre ha riunito centonovantasei paesi per trovare soluzioni al rapido cambiamento climatico. I negoziati sui finanziamenti destinati ai progetti per rallentare il riscaldamento globale sono stati in realtà prolungati fino al 23 novembre, data in cui è stata annunciata la cifra degli investimenti: trecento miliardi annui, ben al di sotto del trilione richiesto.
L’UE nella COP 29
L’Unione europea rinnova l’impegno a ridurre le emissioni del 43% entro il 2030 e a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. Si attende inoltre il Clean Industrial Deal for Europe previsto entro i primi 100 giorni del nuovo mandato della Commissione, parte del Green Deal verso la decarbonizzazione.
Wopke Hoekstra, Commissario europeo per l’azione per il clima, ha anticipato la prima bozza ufficiale dell’accordo sulla climate finance ad un giorno dalla chiusura della COP 29, ma ha affermato che è ancora troppo presto per dare una cifra ai finanziamenti per il New Collective Quantified Goal. Lo stallo nel presentare un numero esatto è stato poi rispecchiato nel prolungamento delle trattative fino al 23 Novembre, rispetto alla data di chiusura prevista del 22.
Tra gli altri rappresentanti dell’UE alla COP 29 Lida Pereira, capo della delegazione del Parlamento europeo, e Presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Numerose invece le assenze, tra cui la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e il Presidente francese Emmanuel Macron.
Wokpke Hoekstra, Commissario europeo per l’azione per il clima, e António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite. © European Union, 2024
L’Italia nella COP 29
Alla COP 29 è intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha portato un discorso che reintroduce future trattative sulla produzione di energia atomica a livello nazionale come fonte sostenibile. Ha sottolineato inoltre le relazioni tra il Nord e il Sud del mondo, parlando degli investimenti dei fondi italiani al progresso climatico in Africa e lo sviluppo delle infrastrutture, supportando quindi i paesi più vulnerabili nel loro impegno nella transizione ecologica verso la crescita dedicandogli buona parte del fondo climatico europeo destinato all’Italia, il cui totale ammonta a 4 miliardi.
A rappresentare l’Italia tra i padiglioni e gli eventi, Fabrizio Capaccioli, presidente nazionale del Green Building Council, per la sezione “Città e Territori”, con focus sull’edilizia sostenibile, e la Fondazione PACTA, per la decarbonizzazione del trasporto aereo, con il rappresentante il presidente Marco Troncone, che ha evidenziato nel suo intervento la necessità di connessione tra la transizione ecologica e fattori sociali ed economici, puntando al “progresso sostenibile”. Ha rinnovato quindi l’impegno nel settore del trasporto aereo al raggiungimento del goal di Zero Net Emissions per il 2050.
A cura di Isabella Fusco
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