Eye 2021: La situazione balcanica delle nuove generazioni post-belliche

Ott 22, 2021 | Contributi

Entrare nel Parlamento europeo rimarrà un ricordo indelebile nella mia mente. Appena varcai i controlli rimasi quasi abbagliato dalla maestosità del palazzo. Vedere giovani, così tanti e da tutte le parti del mondo, incontrarsi, confrontarsi, e costruire assieme un’idea di Europa migliore proiettata sul presente e sul futuro ha acceso in me la voglia di mettermi in gioco. Gli argomenti e gli ospiti in programma nei vari incontri hanno garantito un concetto molto importante che viene spesso precluso ai giovani, ovvero un’opportunità. L’opportunità di potersi confrontare sui problemi che noi giovani accusiamo di più e per mettersi in discussione.

Una delle attività a cui ho partecipato aveva come argomento la situazione balcanica delle nuove generazioni post-belliche. Cinque ambasciatori per ogni Stato (Slovenia, Croazia, Serbia, Montenegro e Macedonia del Nord) hanno parlato delle attività di integrazione culturale che stanno creando per riappacificare i diversi popoli dopo la sanguinosa guerra del 1991.

L’incontro è stato molto stimolante e formativo, ma devo ammettere che la situazione reale non era quella che descrivevano. Era una descrizione sempre al rialzo dove le varie discordie sembravano già acqua passata, anche se sappiamo che sui confini ci sono molti luoghi che si dichiarano appartenenti allo Stato opposto a quello in cui risiedono.

Un altro concetto che mi è molto dispiaciuto di questo incontro (e non solo in questo) era il concetto di distanza dalla realtà insieme ad una inconcepibilità realizzativa, ovvero che gli argomenti che venivano affrontati erano attuali e stimolanti, ma si è parlato poco e male di come poter risolvere queste problematiche. Penso che un’occasione del genere, che richiama giovani da tutto il mondo con storie e idee diverse abbia creato un evento di una potenzialità ideativa a dir poco spaventosa, ma che, secondo il mio parere, non è stato sfruttato a dovere.

Oltre a questa perplessità, EYE rimane l’evento giovanile più interessante, coinvolgente e ispirante a cui si può partecipare.

Per un’Unione europea che ascolti veramente i giovani.

A cura di Matteo Leonardi.